Il documentario è un prodotto audiovisivo caratterizzato dalla presenza di elementi narrativi ed espressivi della realtà. La vicende narrate, gli ambienti in cui si svolgono e i personaggi che le interpretano sono reali e agiscono su un piano di realtà, a differenza del tradizionale cinema dove gli elementi costitutivi sono sostanzialmente costruiti artificiosamente.
Il linguaggio del documentario viene utilizzato ad esempio quando si tratta di realizzare video istituzionali che presentino la vita e le attività di Onlus, associazioni, Enti oppure quando s’intende raccontare tradizioni della cultura di un popolo.
La passione per il racconto del presente o del passato, tuttavia, può portare al dover affrontare la narrazione di un problema o la sua interpretazione immaginifica ed emozionale.
Un esempio è rappresentato da un lavoro svolto sulla dipendenza dalle droghe al femminile, che utilizza un linguaggio e uno stile tipici del videoclip. Unendo testimonianze dirette, lavoro di attori, animazione e materiali quasi dimenticati (Fritz the cat), presenta, insieme ad un quadro di teatro danza per la performer Sara Losilla della ‘Fura del Baus‘, il remix delle musiche e il percorso tematico della coreografia della danza, con la regia di Mariangela Meina.
Un altro modo di affrontare sistematicamente argomenti anche molto vasti e complessi è attraverso la scelta della serialità. Un valido esempio si può ritrovare nella serie il Dì di Festa, in cui si intendeva contribuire a presentare le tre grandi religioni – Ebraismo, Cristianesimo, Islam – attraverso i relativi tre giorni di festa: venerdì-juhmua, sabato-shabbat e domenica, per la regia di Marcello Varaldi, Adil Tanani e Stefano Boffetta.
Si può osservare qui di seguito uno dei video, in particolare quello relativo al venerdì islamico.